martedì 11 gennaio 2011

Storia da finire entro il 20 dicembre, minimo 160 righe- Alla ricerca della felicità

                                                              Alla ricerca della felicità
Molto tempo fa in un'era di grande scompiglio e di continue rivolte, un uomo,addolorato per la perdita delle persone che gli stavano più a cuore, intraprenderà un viaggio per rovesciare il governo e cambiare il mondo per sempre.
Questa è la storia di Fredrick Marx.


Capitolo I: Preludio
Era ancora mezzogiorno in Australia e quindi il traffico a Sidney era come al solito spropositato.
Chissà quante persone stavano aspettando impazientemente nell'auto che si sbloccasse la colonna per poter andare a casa a mangiare. E chissà quante altre persone dovevano presentarsi ad un colloquio per le 13:00, e che, visto il traffico, non sarebbero mai arrivate in tempo. E forse, in una di quelle mille macchine c'era anche uno che lavorava per il governo, quello sporco governo che toglieva tutto a famiglie innocenti.
Era proprio per via del traffico che Marx si portava sempre da mangiare in ufficio, tanto ormai era da un mese che nessuno lo aspettava a casa. Non sapeva ancora se partire, contando che poteva benissimo morire nell'intento, quindi si soffermò a guardare il panino. Era il suo preferito: sandwich alla carne di manzo ripieno di cetrioli, pomodori, maionese e ketchup. Tre piani. Ermenegilda- la moglie di Fredrik- gli diceva sempre di non mangiare questo panino, che lei definiva "schifezza".
D'un tratto però la porta s'aprì e tutti i pensieri svanirono.
<< Sei impazzito! >> disse con voce tonante Kiappenstein Specimen.
Egli era il maestro di Marx, nonché una figura paterna per il suddetto. Infatti il padre gli morì quando aveva solo cinque anni.
L'onnisciente, come l'avevano soprannominato i suoi colleghi, era uno dei più illustri uomini di scienza che il mondo avesse mai visto. Senza di lui non si sarebbe mai riusciti a costruire astronavi in grado di viaggiare per lunghi periodi nello spazio.
<< Non si morde la mano che ti nutre! Pensi di poter andare lì e convincere la gente a seguirti. Nessuno è così pazzo da rischiare di morire per un bambino capriccioso. >>
<< Non cambierò idea, io sono il padrone della mia vita, non tu! >> lo incalzò con una voce altrettanto tonante.
Kiappenstein stava per mettersi a piangere. Ormai quello che lui riteneva suo figlio era cresciuto, e non aveva più bisogno dei consigli di un povero vecchio. L'unica cosa che restava da fare al professore, era accompagnarlo nella sua folle impresa, per guidarlo prima di spegnersi e di unirsi all'anima della Terra: Gaia.
Egli pensava, al contrario di molti studiosi che non credevano neppure in Dio, che ogni cosa vivente avesse un'anima, e che quindi anche la Terra fosse un essere vivente. Per questo suo pensiero, fu spesso deriso e ridicolizzato nelll'ambiente accademico- proprio come negli anni novanta del secolo scorso quando il professor Franco Tassi fu deriso per la sua teoria che dimostrava il fatto che la lince appenninica era una specie autoctona, quindi a se stante- . Venticinque anni dopo si scoprì che la sua teoria non era affatto ridicola, ma la pura verità. Per questo fatto Specimen non prendeva mai sul serio queste ostilità, anzi, provava tanta pena per coloro che facevano i presuntuosi.
<< Va bene, allora ti accompagnerò. >>
<< Ma come, dov'è finita tutta quella parte in cui dicevi che era un 'idea stupida e blablabla? >>
<< La reputo ancora un'idea stupida, ma se non ti accompagno io, come sopravviverai la fuori? Tu sei solo un ragazzo, il mondo ti distruggerà. >>
<< Primo: io non sono un ragazzo. Secondo: se proprio vuoi venire, smettila di prendermi per un ragazzino. Capito? >>
<< All right. >> rispose l'onnisciente, aggiungendo però un'altra domanda. << Quando si parte? >>
<< Tra una settimana, devo finire alcuni preparativi. >>
<< Ok, allora ciao. >> ma prima di uscire dalla porta, aggiunse<< Ah, ricordati che io qui sono ancora il capo, e voglio entro le sei quel resoconto sull' Architeuthis sulla mia scrivania. >>
<< Va bene, è già la quinta volta che me lo dici. >>
<< Con te non si sa mai... >>
Bene, pensò Marx, bastava finire gli ultimi preparativi e sarebbero partiti tutti e due per la Svizzera.


Capitolo II: Vendetta
Nel 2053 Sampei Ohaio prese il controllo della Svizzera e di tutto il mondo con il pugno di ferro. Però se non era da solo, infatti aveva cinque lacchè ai suoi piedi, che avevano il potere assoluto. Erano soprannominati i "Giudici" ed erano quasi pazzi come il loro capo  avevano il diritto di uccidere chiunque si mettesse in una posizione tale da sembrare un nemico.
Da allora incominciarono i problemi: molti dei capi mondiali vennero uccisi dal tiranno, persino il presidente degli U.S.A., Obama Jr., venne ucciso. Le sommosse sociali non tardarono a venire, anche se furono tutte bloccate dai Giudici. Nessuno sembrava essere risparmiato e nessuno sembrava poter fare qualcosa. Nemmeno Ermenegilda era riuscita a sopravvivere a loro.
Ma stavolta no, stavolta Marx avrebbe organizzato un piano così perfetto da essere impeccabile. Li avrebbe uccisi, uno ad uno, ed avrebbe coronato la sua vendetta.
Si ritrovarono una settimana dopo, e non sarebbe stato affatto lungo il viaggio. Dopotutto, la civiltà era avanzata di quel poco fino al 2053. Il viaggio sarebbe durato solamente due ore.
Si trovarono subito, e visto che erano tutti e due in ritardo, senza scambiarsi alcuna parola salirono sull'aereo.
<< Vuoi che ti racconti una storia, figliolo. >>
<< Se proprio muori dalla voglia... >>
<< Va bene, allora te la racconto. Oggi sentirai per la prima volta la storia di Logario, il pianeta perfetto. >> disse mettendo l'accento sull'ultima parola. << Dunque, incominciò tutto molto tempo fa, nel lontano 2015, quando io ed un'equipe di scienziati lanciammo nello spazio una navicella con un equipaggio di sette persone, ma dopo 3 mesi la navicella tornò senza l'equipaggio. C'era però un CD dentro la cabina del capitano. Lo guardammo e scoprimmo che l'equipaggio non era stato sterminato da chissà cosa, ma era solo rimasto nel mondo su cui erano sbarcati, cioè quello che nel video il capitano chiamò Logorio, il mondo perfetto. Là tutto era perfetto, non c'erano guerre, malattie, carestie, in poche parole non esisteva il mare. Avendo visto quel filmato, avevamo immaginato che l'uomo sarebbe andato a corrompere quello splendido paradiso, e quindi mettemmo tutto a tacere. Tu probabilmente sei l'unica persona che ne è a conoscenza al di fuori di quelli che hanno visto il video. >>
<< Bello, ma non capisco perché mi dovrebbe interessare. >>
<< Era per dirti che nel mondo non esisterà mai la pace, e tanto meno la felicità assoluta. Fattene una ragione. >>
<< Se sei venuto qui per farmi la predica, non cambierò idea. Ormai il primo domino è caduto, i restanti pezzi sono in bilico. >>
Kiappenstein non rispose. Ormai il suo pupillo era stato accecato dalla vendetta, non restava che assecondarlo.
Scesi dall'aereo andarono subito all'hotel. Dopotutto non volevano affatto rischiare di subire un quinto grado da un funzionale governativo, cosa che avrebbe fatto di sicuro andare a monte l'intero piano.
Tra una settimana esatta si sarebbe scatenato l'inferno.
<< Allora,il piano qual è? >>
<< È un po' complicato, ma funzionerà. Ho incominciato ordinando un aereo con più di un milione di volantini a bordo, che verranno sganciati su tutta la Svizzera. Sui volantini ci sarà la tua faccia con scritto "questo è il segnale". >> Specimen stava per interromperlo, ma lui fece un cenno con la mano per dirgli di aspettare la fine. << Questo scatenerà il caos generale, perché domani tu girerai un video con questa maschera di Berlusconi, un vero e proprio sfigato. >> Tutti conoscevano bene Berlusconi, l'ex presidente italiano, ma nessuno si stancava mai di dire che era un deficiente. << Anche sui volantini ci sarà la tua faccia con questa maschera. Nel video tu dirai che il tempo della rivoluzione è giunta, e che tu riuscirai a spodestare Sampei ed i suoi leccapiedi. Continuerai dicendo che però avrai bisogno di tutto l'aiuto possibile e che quindi il popolo non deve avere paura, perché se tutti si mettono d'impegno riusciremo a cancellare la monarchia assoluta ed a ritornare in pace. Aggiungerai che l'aiuto non ti serve adesso, ma che loro sapranno grazie al "segnale", cioè i volantini, quando entrare in azione. Questo ovviamente farà aumentare la vigilanza, ma ciò non ci farà né caldo né freddo. Fin qui ci siamo. Io intanto ucciderò un Giudice e prenderò il suo posto, farò finta di averti trovato e di averti catturato. Ovviamente tutti gli altri Giudici insisteranno a scortare il prigioniero fino al parlamento, dove dovrebbero essere giustiziati tutti. Ho ordinato un altro aereo pieno di esplosivo, grazie ad un amico che non mi tradirebbe mai. Noi saremo in quell'aereo, io insisterò nel portarti in camera di pilotaggio con me, e quando arriveremo molto vicino al punto d'impatto, ci salveremo grazie al sedile eiettabile. Il velivolo con il pilota automatico, che ovviamente sarà impossibile da disinserire, precipiterà sul parlamento. Infine... bang! >>
<< Il tuo piano è perfetto, ma sei sicuro che riuscirai a convincere il popolo, ad uccidere il Giudice senza essere scoperto ed a distruggere un posto gigante come il parlamento degli ST con un paio di cariche di esplosivo. E poi il video, come faranno a vederlo tutti? >>
<< Sarà sintonizzato su tutti i canali televisivi e su tutti gli schermi che si vedono in piazza. Non sarà difficile viste le mie doti da hacker acquisite all'università. Per quanto riguarda il popolo, il tuo discorso sarà così tanto convincente da alimentare al massimo la vox populi, dopotutto sei un bravo oratore. Anche se il parlamento degli Stati Tiranni è molto grande, ho lavorato per un mese usando tutte le mie conoscenze da chimico, e ho ideato un nuovo esplosivo dieci volte più potente della nitroglicerina: l'ho chiamato Vivident Xilit. Credimi, funzioneranno anche un paio di cariche. Per l'omicidio non vorrei immischiare anche te in queste cose, tu devi unirti a Gaia, ricordi? >>
<< Va bene, allora domani incominciamo ad effettuare il piano? >>
<< Sì, domani scatta l'operazione Vendetta. >>


Capitolo III: Epilogo
Erano le 18:00 quando Marx e Specimen stavano preparando gli ultimi particolari per andare in onda.
<< Bene, al mio tre si va in onda. 1, 2, e... 3! >>
<< Buongiorno,cittadini svizzeri. Oggi sono qui a parlare con voi perché l'era della tirannia è quasi giunta al termine. >> incominciò con quella calma che può avere solo una persona sicura di sé. << Non vi sto prendendo in giro. Che Dio possa essermi testimone, noi cambieremo il mondo. Non io, noi. Perché per quanto una persona possa essere potente, non potrà mai fare niente di concreto senza l'aiuto dei suoi amici. E voi, miei cari cittadini, siete i miei amici. Lo so che ne avete abbastanza di questa sottomissione da parte dei capi di Stato, perché anch'io sono un cittadino come voi. Vi chiederete, cosa può fare un cittadino contro un esercito di persone? Beh, come ho già detto, da solo niente, ma insieme tutti i cittadini di questo Stato possono farcela. L'unione fa la forza, gente! Costituiremo l'USF, l'Unione degli Stati Felici! Non sto scherzando, perché scommetto che se chiedessi ad ognuno di voi se è felice, ognuno di voi mi risponderebbe con una risposta negativa. Negativissima. Ma non vi preoccupate, non chiedo a nessuno di rischiare la propria vita, chiedo solo di crearne una migliore per i vostri figli. Forse vi chiederete perché indosso proprio la maschera di Berlusconi, che non era assolutamente un esempio da seguire. Semplice, mi sto facendo beffa del governo, di quel governo che crede di sapere tutto, ma in verità non sa niente. Non mi serve ancora il vostro aiuto, ma vi assicuro, che quando sarà l'ora lo saprete. E ricordatevi, anche se io cadrò, voi non vi dovrete abbattere,e dovrete continuare a lottare. Uso l'indicativo, perché sono sicuro che volete un mondo migliore per voi e per le generazioni a venire, e sono sicuro che combatterete con me. >> di colpo il collegamento si staccò, e tutta la gente fece un grido d'approvazione. Non importava se si rischiava, ormai si andava fino in fondo.
L'effetto domino era scattato.
<< Sei stato grande! Li hai lasciati a bocca aperta! >>
<< E che cosa ti aspettavi? >>
<< Bene, ora devo andare a riposare, ho una persona da uccidere domani. >>
<< Perché domani? Perché non oggi? >>
<< Perché domani nessuno se ne accorgerà. >>
Marx passò tutta la notte a rimuginare sugli eventi passati. Sapeva benissimo chi doveva uccidere. Ermenegilda non aveva fatto niente di male, aveva solo aiutato uno che non poteva permettersi di pagare le tasse, ed invece quello sporco Giudice l'aveva rinchiusa, torturata ed uccisa. "Chi aiuta i criminali, è un criminale, ed un crimine va pagato con il sangue". Era così che dettava la legge. 
C'erano cinque Giudici: Topogigio, Texas, Francesca, Al Aisatnaf Aicnimocni A Eraiggesracs e Sauro Dino.
Topogigio era il capo. Aveva pure lo slogan " Ti strapazzo di botte". Era il più sadico dei cinque. Texas era ossessionato dai bovini, e invece di uccidere con la pistola o altri arnesi, lui usava delle corna di toro che aveva incollate all'elmo. Francesca era l'unico omosessuale del gruppo, ma era molto rispettato perché era pronto ad uccidere anche un suo fratello. Al Aisatnaf Aicnimocni A Eraiggesracs era il più enigmatico del gruppo, ed era anche schizofrenico. Mentre l'ultimo, ma il più malvagio secondo Fredrick, era Sauro Dino. Era stato lui ad uccidere sua moglie, e lui l'avrebbe pagata. In più era nuovo del gruppo e quindi non girava ancora molto con loro. Se ne stava sempre nel suo appartamento, e dalle 11:00 alle 12:00 nessuna sentinella gli faceva visita. A quell'ora nessuno poteva disturbarlo. E a quell'ora lo avrebbe ucciso.
Passata la notte Marx si preparò al delitto tutto il giorno. Non si aspettava che ci sarebbero voluti solo tre giorni per ribaltare il governo, ma a quanto pare il discorso di Specimen era statocosì convincente che si poteva agire subito.
Alle 11:00 entrò nell'appartamento forzando la finestra.
Sauro Dino guardava alla tele dei siti non proprio idonei ad un pubblico di minori. Adesso era chiaro cosa facesse in quel lasso di tempo. Fredrick si avvicino furtivamente e disse: <<Non fiatare, se no ti ammazzo.>>
<< Chi sei? Cosa vuoi da me? >>
<< Sono il tuo peggiore incubo, pagherai per quello che hai fatto. ma io sarò gentile, ti ucciderò in fretta e non sentirai dolore. >> subito senza esitare lo sgozzò, nascose il corpo e si vestì da Giudice.
Tutti i Giudici indossavano l'uniforme e l'elmo quando giravano per la città o erano in servizio, così sarebbe stato più facile infiltrarsi. In più si era procurato un distorsore vocale, per ridurre al minimo il rischio di essere scoperto.
Uscì dalla stanza, disse alla sentinella che andava in missione urgente e convocò per il giorno dopo sull'aereo pieno di esplosivo una riunione dei Giudici.
<< Parte prima, completata. >>
Erano passate più di dodici ore da quando era tornato a casa ed aveva spiegato a Specimen il piano.
<< Tu farai finta di essere il mio prigioniero. Quando pensi che sia ora di sganciare i volantini, toccami la chiappa  destra, che è l'unica parte senza armatura. Io azionerò un dispositivo a distanza per dire al mio amico di partire. Tanto il viaggio durerà 2 ore quindi secondo i miei calcoli ce la faremo, se non sbagli il tempismo da segnalarmi, ok? >>
<< Ok. >>
Arrivati tutti i Giudici sull'aereo, nessuno sospettò nemmeno per un attimo che Sauro Dino era in realtà Marx, ma trattarono subito con disprezzo Kiappenstein. << Bene, visto che sei nuovo, ed io sono il capo, porterò io il prigioniero al cospetto di Sampei. >>
<< E che fine ha fatto la regola del chi trova prende? Non è un crimine rubare, potrei dire che mi hai rubato il merito. Ed il crimine si paga col sangue. >>
<< Sai una cosa, non ti ricordavo così furbo. Mi piaci ragazzo, continua così. >>.
Specimen non doveva sbagliare il tempismo quindi calcolò tutto nei minimi dettagli. 
Arrivati ad esattamente 1 ora e 3 minuti di viaggio, Specimen toccò la chiappa destra di un Giudice. Ma non di Marx. Infatti con quelle tute sembravano tutti uguali, e lui toccò proprio quella di Topogigio. << Ehi, ma che fai, sei impazzito. >> senza perdere un istante, Marx avendo capito l'errore che aveva commesso il suo mentore, schiacciò in fretta il pulsante, e l'aereo coi volantini incomincio a volare.
Ma Fredrick non si aspettava che Topogigio uccidesse Specimen. Infatti, senza esitare nemmeno un momento, prese la pistola e sparo contro il petto del professore. Che ironia, Kiappenstein aveva un cognome che ricordava le chiappe, e morì proprio per colpa di una chiappa. << Cos'hai fatto? Bastardo! >> disse Marx mentre estraeva la pistola che si era portato per ogni evenienza. Sparò uccidendo tutti, ma prima di morire Topogigio lo centrò al fegato.
Ormai sapeva che sarebbe morto. I volantini erano già a migliaia nell'aria e tuta la gente della Svizzera era uscita in strada. L'esercito era troppo occupato e troppo spaventato per far caso ad un aereo.
Erano le 1:34, quando strisciando per più di dieci minuti Marx aveva ripreso i comandi e tolto il pilota automatico provvisorio e per altri dieci minuti cercò di resistere, finché non era davanti all'obbiettivo.
<< Sto per unirmi anch'io con Gaia vecchio, tra poco ci rincontreremo. >> disse con le lacrime agli occhi.
Nei suo ultimi istanti di vita prima del grande botto pensò a quel film che si chiamava "V per Vendetta".
Le sue ultime parole furono << Eccoti Governo, V per Vendetta!!!!!!! >>
Mesi dopo la pace regnava sovrana, e qualcuno si chiese chi fossero i loro due salvatori. Un noto filosofo, di nome Onos Arlip, disse: loro non erano uomini, erano l'impersonificazione della felicità.


                                                                         The End